La prevenzione in materia di salute e sicurezza come valore aziendale
- Posted by Matteo Milanesi
- On 23 Gennaio 2021
- 0 Comments
Come l’esempio, la coerenza e la corretta comunicazione a tutti i livelli aziendali possono sviluppare il cambiamento.
La valutazione dei rischi e la potenziale efficacia delle misure di gestione sono condizione necessaria ma non sufficiente per il caso concreto in cui un rischio o un pericolo si verifichino all’interno dell’azienda. Affinché le misure di prevenzione e gestione del rischio funzionino sul campo è necessario passare ai fatti: datore di lavoro, RLS, addetti antincendio e primo soccorso, ma non solo. Le figure cardine della sicurezza in azienda devono non solo occuparsi di rispettare le prescrizioni imposte dalla legge coniugandole con le necessità della realtà aziendale in cui vanno a calarsi, ma devono anche trasmettere ai lavoratori l’importanza della prevenzione in materia di salute e sicurezza e mostrare un serio impegno nel seguire il piano di azione.
Questo significa considerare i principi di prevenzione e protezione in materia di salute e sicurezza sul lavoro come valori aziendali fondamentali, integrandoli nelle scelte quotidiane.
Molte aziende sono esempi positivi di best practice di successo: come emerge dal progetto “Sviluppo imprese in sicurezza” (S.I.S.) – promosso da Confindustria con Inail – le imprese che hanno investito in sistemi di gestione integrati o che si sono concentrate più sull’aspetto comunicativo e formativo hanno ottenuto una significativa riduzione degli infortuni (Tenaris li ha ridotti del 75% mentre Ansaldo Breda del 46%), altre hanno guadagnato in termini economici di competitività sul mercato, altre ancora hanno ridotto il tasso di assenteismo dovuto ad infortuni e conseguentemente il premio Inail annuale.
I benefici dell’attuazione di una corretta e convincente politica in materia di SSL possono essere innumerevoli.
Best practice sul campo: un esempio
Un esempio di best practice applicata ci viene offerto da Stef Italia: parte del Gruppo Stef – che da anni ha posto in essere una gestione innovativa del rischio incendi per tutte le sue filiali sparse in diverse nazioni – in attuazione di questo orientamento, l’azienda italiana, ha concordato con la propria assicurazione una Politica per la prevenzione del rischio incendio che prevede una copertura assicurativa elevata a fronte dell’esecuzione, da parte della società, di alcune prescrizioni. Stef e la compagnia assicurativa hanno stilato un documento condiviso nel quale vengono riportate regole e standard che il gruppo si impegna a rispettare, ulteriori e aggiuntivi rispetto a quelli imposti dalla normativa: sono stati presi in esame tutti gli aspetti legati alla prevenzione e protezione dal rischio incendio dal punto di vista comportamentale e organizzativo, ma anche strutturale, immobiliare e impiantistico con l’obiettivo di creare un sistema di prevenzione del rischio incendi complessivo.
Parallelamente è stata messa in atto un’operazione culturale di formazione dei dipendenti, prevedendo l’obbligo formativo in capo al 100% dei lavoratori, creando così una rete di supporto e una maggiore collaborazione collettiva in affiancamento alla squadra antincendio nominata. Inoltre, è stato predisposto un articolato sistema di controlli periodici (settimanali, mensili e annuali) sia interni che esterni e la redazione annuale di un report per ognuna delle filiali presenti sul territorio italiano, report nel quale vengono riportati i risultati raggiunti, le eventuali osservazioni e il piano di azione.
In questo modo l’azienda non solo sta tutelando la sicurezza dei propri lavoratori e l’attività d’impresa, ma coltiva e consolida in essi una cultura della prevenzione.
Non basta pertanto adeguarsi agli obblighi di legge, formare i lavoratori, creare le squadre di emergenza, dotarsi di estintori, effettuare la valutazione dei rischi ecc. ma è necessario che l’importanza della prevenzione diventi un vero e proprio valore aziendale, che dalle figure apicali si dirami via via in ognuno dei lavoratori qualsiasi sia la loro mansione all’interno dei sistema azienda in modo tale che questa cultura si traduca in azioni concrete, in piccoli accorgimenti che ognuno, quotidianamente, pone in essere indirizzando il sistema verso una sempre maggiore tutela. Fin troppo spesso capita che i lavoratori vengano mandati a frequentare i corsi con la semplice prescrizione dell’obbligatorietà dello stesso, senza che gli venga trasmesso alcun valore, alcuna rilevanza pratica. Bisogna invece sensibilizzarli e trasmettergli il valore e l’importanza della formazione in materia di prevenzione attraverso l’esempio dei capi, la credibilità dei messaggi e la coerenza dei segnali, perché – come dice l’Ing. Mazzarini, Head of HSE di EP Produzione- questi, uniti alla comunicazione e all’informazione possono cambiare i comportamenti, conquistando le persone e sviluppando il cambiamento.