Nessuno di noi è intelligente come tutti noi
- Posted by Matteo Milanesi
- On 27 Gennaio 2021
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Una ricerca ci svela che il teamwork ha un’altra faccia di cui troppo spesso non si parla. Esaminiamo quindi, alla luce degli svantaggi, i benefici che questo può portare all’azienda.
“Attitudine al lavoro di gruppo”. Chi non ha mai letto un curriculum con questa dicitura? O non si è sentito in dovere di specificarlo in risposta ad un annuncio di lavoro?
Il c.d. teamwork, in italiano lavoro di squadra o lavoro di gruppo appunto, è un elemento chiave del mondo del lavoro, oggi forse più di ieri. Ma perché è così importante il lavoro di squadra? Quali sono i vantaggi di lavorare in gruppo?
Facciamo un po’ di chiarezza
Al giorno d’oggi la maggior parte del lavoro viene svolto in gruppo, ma se da un lato il teamwork porta ad innovazione e performance migliori, dall’altro lato può provocare un forte senso di stress tra i suoi componenti; questo è quanto si legge sull’Harvard Business Review il quale riporta una ricerca condotta su 664 manager di aziende inglesi e su 4.311 lavoratori delle medesime aziende. Dalle interviste emerge che nei luoghi di lavoro ove i dipendenti hanno una responsabilità condivisa riguardo specifici obiettivi di produzione o servizi, i manager hanno rilevato crescenti livelli di produttività e una migliore qualità del risultato finale. Poter contare gli uni sugli altri ha permesso ai lavoratori di migliorare le loro performance, di accrescere il loro legame verso l’azienda migliorando così anche i risultati economici.
L’altra faccia della medaglia, rivelano le interviste, è che con il crescere del carico di lavoro i componenti del team possono sentire la pressione dei propri colleghi che contano su di loro, finendo per essere sopraffatti dalle scadenze e dalle incombenze.
Andando più a fondo è emerso che nei team dove i manager erano più propensi a riconoscere l’importanza di fornire ai propri colleghi le giuste risorse e competenze, permettendogli per esempio di frequentare corsi di comunicazione, leadership o corsi di formazione e perfezionamento nei loro specifici ambiti di competenza, i lavoratori stavano meglio, sentivano che l’azienda si interessava alla loro crescita e sapevano gestire meglio lo stress.
Non solo teamwork, ma anche coinvolgimento dei membri del gruppo nelle decisioni riguardanti il proprio lavoro e le responsabilità di ciascuno, ecco ciò che fa funzionare al meglio un team, con la guida di un leader che stimoli la comunicazione e che sappia valorizzare le qualità del singolo a vantaggio del gruppo.
Fin troppo spesso si sente parlare di teamworking in accezione prettamente positiva ed entusiastica, ma abbiamo voluto accennare, seppur brevemente, alcuni risvolti negativi per far comprendere che non basta mettere insieme un buon gruppo e farlo lavorare, ma lo stesso gruppo di lavoro richiede un lavoro costante.
I vantaggi
Ma riassumendo, quali sono quindi i vantaggi del teamworking? Nessuno di noi è intelligente come tutti noi, diceva qualcuno; lavorare in gruppo permette di condividere ed esaltare le conoscenze e le capacità individuali, fondendole per creare una conoscenza maggiore. Inoltre, avere un obiettivo comune stimola la creatività che si sa essere, insieme alla necessità, la madre di tutte le innovazioni. Avere un gruppo di lavoro permette di dividere i compiti in maniera equa ed intelligente, aumentando la produttività e l’efficienza di tutti. Efficienza, da non confondere con l’efficacia, spesso usata in modo equivalente: efficienza significa raggiungimento del risultato con il minor dispendio di energie, mentre l’efficacia sta ad indicare la capacità di raggiungere l’obiettivo prefissato.
Se un gruppo di lavoro permette di ripartire i compiti, questo significa anche un supporto nel momento del bisogno: se il carico di lavoro aumenta e le scadenze sono incombenti, mi trovo davanti ad un’impasse che non riesco a superare ma so che i miei colleghi sono pronti ad aiutarmi.
Aiutarsi significa anche piano operativo flessibile perché i componenti del gruppo sono si impegnati nell’esecuzione dei propri compiti, ma si confrontano e si aiutano a vicenda nel completamento delle proprie attività, sviluppando così una maggiore capacità di organizzazione e di gestione delle diverse scadenze e compiti. Questo si traduce ancora una volta in maggiore produttività e anche in un maggior equilibrio.
Avere all’interno della propria azienda dei buoni gruppi di lavoro aiuta anche l’employer branding: ogni azienda che voglia crescere è sempre in cerca di talenti da inserire all’interno del proprio organico e la presenza di squadre di lavoro equilibrate, produttive e di successo, attrae lavoratori simili, che si riconoscono in quegli stessi valori e nella vision del gruppo.
In conclusione, lavorare in squadra non solo aiuta a lavorare meglio e in maniera più efficiente, migliora anche l’ambiente di lavoro, la produttività e l’immagine dell’azienda oltre a migliorare capacità, competenze e soft skills dei singoli componenti. Questi, diventando parte di un gruppo, ognuno con il proprio bagaglio di esperienze e conoscenze, lo arricchiscono ogni giorno grazie a ciò che dagli altri viene apportato al team.