L’unione fa la forza, ma essere uniti non basta
- Posted by Matteo Milanesi
- On 27 Gennaio 2021
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Da sempre il “gioco di squadra” è considerato la soluzione migliore in molti campi, ma tra essere un gruppo ed essere un team la differenza può essere abissale (e vincente). Scopriamo perché.
Il termine team, ormai tanto usato e bistrattato, viene utilizzato in maniera talmente omnicomprensiva da aver perso il suo reale significato. I team, quelli veri e performanti, si distinguono dai semplici gruppi di lavoro per una infinità di piccoli e grandi elementi.
La disciplina che sta alla base dei veri team di lavoro è un elemento imprescindibile: team è più di un semplice gruppo di individui che lavorano insieme, è un insieme di valori che incoraggiano all’ascolto e al confronto costruttivo sui punti di vista altrui, è supporto reciproco, riconoscere e valorizzare gli interessi e i successi degli altri. Sono questi gli elementi che aiutano il team ad ottenere grandi risultati.
Questo dovrebbe farci capire che non ogni gruppo che lavora insieme si può definire un team.
Ma quindi cosa differenzia un team da un gruppo?
Dobbiamo quindi ora entrare più nello specifico di ciò che differenzia un team da un semplice gruppo di lavoro: il risultato e le prestazioni di un gruppo di lavoro variano in funzione di ciò che ogni membro fa come individuo, mentre le performance di un team sono sì il risultato delle prestazioni individuali, certo, ma anche dei c.d. collective work products; questo termine sta ad indicare un’attività che deve essere svolta necessariamente da due o più persone, come possono essere dei sondaggi o esperimenti di vario tipo. In queste attività si esplica al meglio la vera forza di un gruppo, riflettendo l’impegno comune e l’apporto di ciascuno.
Un’altra importante differenza riguarda la responsabilità: all’interno dei gruppi di lavoro ci si scambiano informazioni, competenze e prospettive, ci si aiuta a prendere decisioni che permettano all’altro di fare il suo lavoro al meglio, ma quando si tratta di prendersi meriti e/o responsabilità, a ciascuno il suo. Contrariamente a quanto accade all’interno di un team, ove la responsabilità è sia individuale che solidale, collettiva: non solo scambi di idee, di opinioni e di conoscenze, un team si basa sul dibattito e sulle decisioni comuni, il successo è il successo di tutti e un errore è responsabilità del gruppo.
Un team è composto da un numero ristretto di persone con competenze e abilità complementari che si impegnano per un obiettivo comune e con un approccio comune, prefissandosi obiettivi per i quali si ritengono reciprocamente responsabili.
L’essenza di un team si può riassumere nell’impegno comune, impegno che deve essere sintetizzato in un obiettivo, uno scopo, in cui i membri possano credere e identificarsi. L’obiettivo deve avere inoltre elementi che rimandino all’arrivare primi, alla vittoria, al rivoluzionare questo o quell’ambito.
I team degni di questo nome modellano i loro obiettivi in risposta ad una richiesta o ad un’opportunità che si sono trovati ad affrontare lungo il percorso, sanno quindi cogliere le opportunità, anche quelle che si presentano sotto mentite spoglie.
Non solo un fine comune, ma anche obiettivi intermedi, specifici e misurabili, che siano in linea con il primo; se mancano questi goals o se questi non rispecchiano il fine comune, i componenti del gruppo finiscono per sentirsi confusi, si allontanano gli uni dagli altri e hanno prestazioni mediocri.
La combinazione tra scopo e obiettivi specifici è fondamentale per le performance dell’intero team, i due elementi sono legati da una relazione di interdipendenza dove uno serve a mantenere vivo e vitale l’altro.
Altro elemento fondamentale dei team di successo è dato dal numero dei suoi componenti: osservando storie di team di successo, si può notare come quelli con un numero di componenti che va dalle 2 alle 25 persone massimo sia la scelta ottimale, ancora meglio è restare sotto la soglia della decina. Gruppi con un numero maggiore di componenti finirebbero più facilmente per scomporsi in sottogruppi invece di lavorare come un’unica squadra, inoltre dovrebbero fronteggiare problematiche quali spazi adeguati ad ospitarli tutti, la difficoltà di accordarsi e trovare tempo per riunirsi ecc.
Andando avanti i team diventeranno l’unità principale e prestante delle organizzazioni che vogliono delle high-performance, questo non significa però che le opportunità per il singolo saranno spazzate via: il lavoro di gruppo è destinato a rinforzare le strutture gerarchiche esistenti senza rimpiazzarle.
Ogni grande organizzazione si trova a dover affrontare delle sfide per le quali il lavoro di squadra è la soluzione più adatta e pratica a disposizione del top management. Questo si traduce nella capacità dei manager di riconoscere il potenziale dei team di produrre risultati, considerando anche che i componenti del gruppo spesso potrebbero non avere le capacità richieste ai blocchi di partenza, ma il team work si è rivelato essere un ottimo mezzo per sviluppare le skills richieste per vincere le sfide che il team incontra. Pertanto riconoscere il potenziale, ancora di più delle attuali capacità di un gruppo, è fondamentale per creare un gruppo vincente. La chiave di volta è la capacità di vedere ciò che ancora non è manifesto.